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Autore: Riccardo Duranti
Genere: Racconti
Formato: 11,5×19,5 cm, brossura
Edizione: 2015
Pagine: 144
Collana: Bartleby n. 6
Copertina: Guido Volpi
ISBN: 978-88-974-1759-0
Nei quattro racconti di L’orsacchiotto Carver e altri segreti
Riccardo Duranti ha raccolto intorno a nuclei essenziali quel che l’esercizio della traduzione in tanti anni gli ha insegnato: parlare col silenzio ponendo in dialogo la vita con la memoria, nella loro elementare esigenza di rivelarsi a piccole dosi, quasi sottovoce. Tra l’uomo del vento, l’uomo dei segreti, l’uomo delle vocazioni e l’uomo-orsacchiotto, Duranti ci fa entrare nel poco che egli intende rivelare di sé, distanziandolo e facendolo reagire con la storia di ognuno di noi.
È un po’ come se accanto, o addirittura intrecciato, al linguaggio verbale ne esista un altro, quasi silenzioso, precedente − non solo nel senso che viene un attimo prima dell’altro, ma anche nel senso di più antico, magari non altrettanto chiaro, ma meno soggetto ad ambiguità e deformazioni − che potremmo chiamare linguaggio respirato. Forse è questo il vero linguaggio dell’anima, mentre l’altro, quello ad alta voce, è una sovrastruttura artificiosa e pesante accumulatasi sulla prima per inerzia o forse per motivi puramente utilitaristici e, a volte, un po’ volgari.
L’AUTORE
Riccardo Duranti ha insegnato a lungo Letteratura Inglese e Traduzione Letteraria alla Sapienza. Ha ricevuto il premio nazionale per la traduzione nel 1996 e il premio Catullo nel 2014. Ha tradotto l’opera omnia di Raymond Carver e autori come John Berger, Philip K. Dick, Cormac McCarthy, Michael Ondaatje, Nathanael West, Richard Brautigan, Caryl Churchill, Elizabeth Bishop, Henry David Thoreau, Edward Bond. Tra i suoi libri di poesia: Bivio di voce (Empirìa, 1987), The Archer’s Paradox (The Many Press, 1993), L’affettuosa fantasia (Aracne, 1998), Made in Mompeo, haiku e immagini (con Rino Bianchi, Corbu, 2007) e Meditamondo (Coazinzola Press, 2013).
Vive sui Monti Sabini dove gestisce la Coazinzola Press e un uliveto.