Francesco Paolo Michetti nella vita e nell’arte

Il volume ripercorre l’intera vita, anche artistica, del pittore abruzzese. La sua pittura dominò l’ultima parte dell’Ottocento grazie alla esuberanza della sua tavolozza, alle scene dei costumi tradizionali abruzzesi e alle grandi tele ricche di particolari.
Come fotografo utilizzò, alla maniera di molti altri artisti del suo tempo, le fotografie come bozzetti per i suoi quadri. Si servì per questo di una delle prime autovetture per la ricerca di immagini da fissare con l’obiettivo fotografico. Personaggio poliedrico ed eclettico, fu inoltre architetto, scenografo e anche filosofo.
Fu tra i primi a girare una pellicola ed a guardare al cinema come nuova forma di arte. Fine oratore e carismatico affabulatore, raccolse attorno a sé un gruppo di giovani artisti, tra cui D’Annunzio, Tosti, Barbella e De Cecco, dando vita a quel Cenacolo Michettiano, dove tentò di realizzare il sogno di abbattere le barriere tra un’arte e l’altra, di creare un sistema di interferenze fra pittura, scultura, musica e versi. Un personaggio sempre sopra le righe, incline all’eccesso, come lo definirono i critici del tempo, esuberante nell’uso dei colori e nel travalicare i limiti della tela. E’ su questa vita così intensa e particolare che ora l’autore, a quasi ottant’anni dalla morte del Maestro, ha cercato di fare piena luce, basandosi su volumi ed articoli editi oltre che su documenti e lettere inedite. Il libro, frutto di un’attenta ricerca documentaria, ci mostra la vita pubblica dell’artista, ma, soprattutto, indaga in quella privata, sinora del tutto sconosciuta.