€ 13.50
Autore: Francesco Nasini
Prefazione di Valido Capodarca
Collana: Comete. Scie d’Abruzzo – Natura d’Abruzzo
Direttore della collana: Peppe Millanta
Ufficio stampa: Alessandra Renzetti
Genere: Saggio
Formato: 12×18 cm
Edizione: Dicembre 2024
Pagine: 184
ISBN: 979-12-5488-147-7
Gli alberi non sono solo giganti della natura, ma veri e propri custodi della memoria collettiva. Questi maestosi testimoni del tempo raccontano storie che intrecciano la natura e la cultura, i luoghi e le persone. In Abruzzo, terra di tradizioni millenarie, gli alberi rappresentano un ponte vivo tra il passato e il presente, simboli di resilienza e di connessione con il territorio.
Ogni albero secolare custodisce leggende, credenze popolari, e ricordi di comunità che si sono riunite all’ombra delle sue fronde. Raccontare queste storie significa valorizzare il patrimonio immateriale abruzzese, dando voce a un passato che continua a vivere e ispirare. Con questo libro vogliamo riportare alla luce non solo le radici di questi alberi, ma anche quelle della nostra identità culturale.
Questi alberi, silenziosi protagonisti di paesaggi unici, sono sopravvissuti a tempeste, guerre e cambiamenti climatici, e con le loro forme imponenti e i segreti che racchiudono, ci insegnano l’importanza del tempo e della pazienza. Sono monumenti viventi che meritano di essere tramandati alle future generazioni, affinché possano continuare a ispirare nuove storie radicando un senso di appartenenza.
Francesco Nasini è nato a Porto San Giorgio (FM) il 5 marzo 1970. Musicologo, filosofo, teologo e studioso di alberi monumentali, è diplomato in oboe e ha conseguito numerosi titoli accademici, tra cui un Dottorato in Filosofia e uno in Liturgia, oltre a due Lauree magistrali in Musicologia e Filologia Moderna. Docente di religione dal 2001, è autore di saggi su teologia e filosofia, tra cui Il singolo e la verità. Kierkegaard nell’ermeneutica di Luigi Pareyson (2023). Dal 2007 si dedica alla ricerca sugli alberi monumentali, con pubblicazioni come Grandi alberi d’Abruzzo (2012) e Grandi alberi delle Marche (2024).