Considerato il capolavoro dell’autore e il maggior romanzo della narrativa brasiliana ispirata al naturalismo, “Il cortiço” fu pubblicato nel 1890 a Rio de Janeiro, la città che fa da sfondo alla vicenda. È la storia del portoghese João Romão, padrone d’una bettola «negli anditi del quartiere di Botafogo», e della sua caparbia ansia d’arricchirsi ed elevarsi socialmente, per la quale non guarda in faccia a nessuno. Simbolo della sua ascesa economica – e vero protagonista del romanzo, coi suoi pittoreschi personaggi ricchi di pregnante umanità – è il cortiço, abitazione collettiva delle classi umili composto da modesti alloggi con uso comune degli spazi pubblici interni.
Aluísio de Azevedo (1857-1913), di São Luíz do Maranhão, è ritenuto il più importante scrittore brasiliano d’indirizzo naturalista. La sua carriera di narratore abbraccia un arco di diciassette anni: dopo i quali intraprese la carriera diplomatica. Fu autore di dodici romanzi (tra i quali, col presente, spiccano anche O mulato, 1881, e Casa de pensão, 1883), di due raccolte di racconti, undici opere teatrali (di cui nove in collaborazione), un libro di lettere e cronache di viaggio e uno di impressioni sul Giappone.
Traduttore: Virgilio Zanolla, genovese, giornalista e fotografo, è autore di due libri di poesia, una monografia d’arte, una biografia storica e svariate guide turistiche.
Al Brasile ha dedicato articoli e servizi, nonché il volume La brasiliana svelata. Storia mai raccontata della più grande narrativa del Sud America (1870-1922); (Roma, Robin, 2007); ha inoltre tradotto e curato il romanzo La normalista di Adolfo Caminha (Altino, Ianieri, 2006) e La ragazza più bella di Rio de Janeiro e altri racconti di Artur de Azevedo (Lecce, Argo, 2008).