Ironia e dramma per narrare in prima persona la crisi umana e intellettuale di un libraio cinquantenne sovrastato da clienti nevrotici e molesti, “bestseller eno-gastro-sessuali”, una moglie austera, un figlio arrivista, una sorella apprensiva e una cognata disinibita; oltre a un vicino di negozio anglofono e a un’anziana cliente di estrazione forse divina.
Intellettuale ostinato e un po’ snob, nel giorno del suo cinquantesimo compleanno il libraio Luigi Araldi viene messo in crisi dalle parole di un’anziana e misteriosa cliente, stupita da quell’età portata in maniera davvero pietosa. Parole schiette e pungenti, forse dette da una persona incattivita dalla solitudine, ma che scatenano nel libraio un’inarrestabile metamorfosi dalle conseguenze imprevedibili.
“L’avevo chiamata Luigi, come Pirandello e come me. Semplice, senza pretese, alla portata di tutti.”
“Una maschera. Per tanti anni avevo calzato una maschera. Pelosa, per di più. Un fantasma nero a cui avevo chiesto soccorso per fare di me un personaggio dotto e rispettabile. Un artificio che credevo divenisse potere per me e sudditanza per gli altri.
E invece, lo avrei scoperto più tardi, era stata una raffinata difesa nei confronti della vita, dei miei desideri più genuini.”
L’AUTORE
Stefano Caso è nato a Cremona e risiede in Friuli Venezia Giulia.
Ha scritto tre saggi per Hobby&Work (di cui uno pubblicato in allegato a «Focus Storia» per Gruner+Jahr/Mondadori), i noir D’amore non si muore (Rusconi), Un’elegante ferocia (Goware) e Il male relativo (I Buoni Cugini Editori). Con il suo racconto “Princesa”, ha fatto parte dell’antologia Nessuna più (Elliot), curata da Marilù Oliva e dedicata al femminicidio.
È laureato in filosofia, giornalista, ex docente a contratto di Comunicazione e produzione testuale all’Università di Udine ed ex Capo ufficio stampa della Provincia di Gorizia.