La steppa splende lucente e preziosa gemma nel vasto e articolato scrigno di tesori della letteratura russa. Questa lunga novella conduce il lettore in un avventuroso viaggio, per cinque giorni, con una moltitudine di personaggi e i tre protagonisti, il mercante, Ivàn Ivànyč Kuzmicjòv, il Padre Cristoforo Sirìjskij, Priore della Chiesa di San Nicola, Jegòruška, il giovanissimo nipote del mercante; tutti insieme attraversano lo scenario suggestivo e cangiante della steppa: un paesaggio sorprendente per la sua esotica peculiarità geografica e climatica, ma più ancora per la varietà della flora e della fauna. Nel 1962, Alberto Lattuada, profondamente affascinato dalla letteratura russa, osa portare sullo schermo La steppa, realizzando un adattamento che trasponeva la struttura frammentata e sincopata della novella in un’opera cinematografica audace. La steppa è, dunque, la vicenda di un viaggio fra gli spazi infiniti di un’Europa orientale ottocentesca (probabilmente la scena si svolge in Ucraina), e nell’anima di un popolo vessato e arretrato che occupa la narrazione. Un bambino di nove anni, Jegòruška, deve lasciare la madre, la casa famigliare, le occupazioni abituali e raggiungere la città dei suoi futuri studi ginnasiali.
(dalla Prefazione di Angelo Fàvaro)
Anton Pavlovič Čechov è uno scrittore e drammaturgo russo, nato nel 1860 a Taganrog in Ucraina. Modesto studente di medicina, dopo il fallimento del padre commerciante, inizia a pubblicare brevi racconti di successo che gli permettono di dedicarsi unicamente alla scrittura. Ne firma oltre seicento, pubblicati su varie riviste letterarie diventando tra i più insigni narratori dell’epoca, rendendo note le raccolte: Racconti di Melpomene, Racconti variopinti, Nel crepuscolo. La sua scrittura mira all’essenziale tanto nello stile quanto nella costruzione degli intrecci, mentre i personaggi si scontrano con il fallimento dei loro ideali, nonché delle aspirazioni personali. Le medesime tematiche si ritrovano anche nel teatro, esplicitate in celeberrime opere quali: Il gabbiano, Lo zio Vanja, Le tre sorelle, Il giardino dei ciliegi. Minato dalla tisi, si trasferisce a Yalta in Crimea, ma la malattia lo sconfisse nel 1904 a Badenweiler.