In questo libro Enrico Bonatti rievoca una sua immersione nell’oceano Atlantico fino a quasi seimila metri di profondità, racchiuso in un piccolo sottomarino da ricerca. Nelle ore della discesa, avvolto nel buio e silenzio più assoluti, l’autore rivive momenti della sua fanciullezza durante la guerra, della crescita in una famiglia cattolico-borghese romana e poi della propria fuga attraverso l’Atlantico, immerso in una storia intensa con una donna, fino al raggiungimento del fondo dell’abisso.
Ero rannicchiato ansioso contro la parete di titanio che nel buio non potevo vedere. Passò del tempo, e tutto rimaneva immobile nell’oscurità assoluta. Stavo scendendo sul fondo dell’oceano Atlantico rinchiuso nell’abitacolo di un piccolo sottomarino da ricerca. Il silenzio cominciò ad essere interrotto ad intervalli regolari di un minuto da un debole suono metallico, come la nota intermittente di un clavicembalo sommerso. Ma tra ogni battito il silenzio rimaneva denso e fondamentale come mai lo avevo conosciuto.Venivo trasportato giù verso il basso, inesorabilmente, sempre più in giù.
Enrico Bonatti è uno studioso della geologia degli oceani della Columbia University. Ha diretto numerose spedizioni negli oceani Pacifico, Atlantico, Indiano, nel Mar Rosso e nel Mediterraneo.
Si è immerso più volte sul fondo fino a quasi 6000 metri. Ha svolto ricerche anche negli Urali artici, in Siberia e nelle depressioni desertiche dell’Etiopia. È membro dell’Accademia dei Lincei, dell’Accademia delle Scienze russa e Fellow dell’American Geophysical Union.