Nel 1495 il Console Generale della Repubblica di Venezia viene inviato a Madrid con una missione coperta: recuperare un antico manoscritto alchemico, contenente la formula per la fabbricazione dell’oro. I Re Cattolici premono perché il Tribunale della Sacra Inquisizione
interroghi il diplomatico veneziano sospettato di eresia, facendolo “cantare”, costringendolo
a consegnare il prezioso manoscritto e a rivelare la connessa “parola perduta”. La vicenda
innesca una guerra sotterranea tra i Servizi spagnoli, vaticani e veneti, coinvolgendo noti personaggi dell’epoca, in un mondo dove fede religiosa e politica, amori e ricchezze si intrecciano sullo sfondo inquietante dell’onnipresente Inquisizione, mentre nell’aria si colgono segni sempre più espliciti dell’avvicinarsi della Riforma.
Emilio Barbarani è nato a Verona nel 1940, vive a Roma. Laureato in Legge e Scienze Politiche, nel 1967 intraprende la carriera diplomatica. Presta servizio a Madrid e a Buenos Aires e, in seguito al colpo di stato militare, viene inviato a Santiago del Cile, dove tornerà come ambasciatore nel 1998. Dopo aver prestato servizio a Londra, conclude la sua carriera come ambasciatore a Lisbona. Nel 2019 riceve il premio speciale internazionale Flaiano di narrativa per il suo libro Chi ha ucciso Lumi Videla? (Mursia). Ha pubblicato i romanzi La via dei topi, sulle tracce dei Nazisti in Argentina (Ianieri), Stelle Lontane della Croce del Sud (Ianieri) e Adios pampa querida (Aliberti).